Dopo 4 anni di lavoro, U-Savereds vedrà la propria conclusione il prossimo 1 ottobre e riporta risultati gratificanti che attestano una netta riduzione dell’area di presenza della specie aliena mentre aumentano le occasioni di avvistamento dello scoiattolo rosso.
U-Savereds, Management of grey squirrel in Umbria: conservation of red squirrel and preventing loss of biodiversity in Apennines è nato 4 anni fa dall’esigenza di far fronte alla minaccia conservazionistica cui lo scoiattolo comune europeo (più spesso conosciuto come scoiattolo rosso) sta andando incontro, in seguito alla presenza e all’espansione, anche in Umbria, dello scoiattolo grigio americano.
Il progetto, promosso e realizzato dall’Istituto Superiore per la Protezione e Ricerca Ambientale (ISPRA), in collaborazione con la Regione Umbria, il Comune di Perugia, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche, la Regione Lazio, Legambiente Umbria e l’Istituto OIKOS srl, risponde, tra l’altro, all’obbligo di dare attuazione al Regolamento europeo sulla prevenzione, gestione e diffusione delle specie alloctone invasive. Con il regolamento EU 1143/14, infatti, la Comunità Europea ha definitivamente stabilito che gli Stati Membri devono impegnarsi a prevenire la diffusione delle specie invasive ed eventualmente intervenire attuando azioni di controllo.
Da un’indagine preliminare effettuata nel 2015 era emerso che lo scoiattolo rosso era distribuito prevalentemente a Perugia in una zona centrale di 3,4 km2, ma, complessivamente, la sua presenza si estendeva in un’area molto più grande di circa 35 km2. Dal campionamento era stata ottenuta una stima di 1510 individui (numero minimo di scoiattoli grigi presenti).
Attualmente, in seguito alle azioni di eradicazione, si registra che la popolazione di scoiattolo grigio risulta sostanzialmente ridotta rispetto ai livelli iniziali. Risultati estremamente positivi – dichiara Valentina La Morgia di Ispra e coordinatrice del progetto – in termini di conservazione.
Da una densità iniziale media di 3.37 individui/ha, si è passati ora a densità di 0.31 individui/ha. L’area di presenza della specie aliena si è inoltre significativamente ridotta, passando da circa 35 km2 ad appena 3 km2. Complessivamente, le attività di gestione hanno interessato più del 70% dell’area che a fine 2015 risultava occupata dallo scoiattolo grigio (circa 35 km2).
Il risultato finale è che ora lo scoiattolo rosso è presente in un territorio di circa 57 km2, più di 3 volte rispetto all’area di presenza conosciuta ad inizio Progetto (circa 18 km2), mentre l’area di presenza del grigio si è sostanzialmente contratta e la sua presenza oggi è sporadica e legata a pochissime aree relitte. Dopo 4 anni – spiega Daniele Paoloni di Oikos – il livello di biodiversità è tornato ad essere quello di 15 anni fa. Un risultato importante che potrà fare da apri pista rispetto al altre situazioni analoghe.
Le popolazioni di scoiattolo rosso, inoltre, danno segni di ripresa e soprattutto sono aumentate le occasioni di avvistamento, anche da parte della cittadinanza, degli individui appartenenti alla specie autoctona. Le osservazioni si stanno susseguendo anche in aree da dove lo scoiattolo rosso mancava da più 10 anni. La popolazione di scoiattolo rosso del Percorso Verde di Pian di Massiano è stata salvata da un’estinzione pressoché certa ed oggi sono presenti almeno 6/7 scoiattoli rossi, alcuni dei quali giovani dell’anno, testimonianza dell’avvenuta riproduzione e di una buona vitalità di questa storica popolazione.
A partire dal 1 Ottobre, data finale del progetto, prenderà il via il paino Piano AfterLife, una fase prevista nell’ambito dei progetti finanziati dalla Commissione Europea che ha una durata prestabilita di 5 anni. Durante questo periodo, i partner del Progetto assicureranno lo svolgimento di attività di conservazione e di comunicazione, volte appunto al mantenimento dei risultati già ottenuti. Il Piano di Conservazione After-LIFE’ prevede quindi la prosecuzione delle attività di rimozione degli scoiattoli grigi e del supporto agli scoiattoli rossi, sia al ‘Piano di Comunicazione After-LIFE’. Quest’ultimo servirà a mantenere alta l’attenzione sulla problematica posta dalle specie aliene invasive e ad aumentare nella cittadinanza la consapevolezza dell’importante ruolo svolto dallo scoiattolo rosso nei nostri ecosistemi.